lunedì 28 gennaio 2013

MEA CULPA, MEA CULPA, MEA GRANDISSIMA CULPA...

Non c'è peggior soggetto di quello che parla bene e razzola male....Non c'è peggiore persona di quella che si lamenta sempre degli altri e non guarda a se stessa, ai suoi limiti, alla sua mediocrità- Che la Congrega sia una cosa seria, io stesso, in questo spazio, l'ho sempre affermato, che la rettidune nei comportamenti, nei modi, e nelle parole sia sempre neccassaria nell'aggregarsi, anche questo è fondamentale. Oggi è stata una giornata negativa, la mia, perché è "razzolata" male, molto male, malissimo. Cominciata col piede sbagliato, in un impeto di euforia, ho staccato in mattinata tutti i gingilli di plastica del "cappellaio matto", male perdio!!! Prima dovevo apsettare e sentire cosa aveva deciso la Congrega!!! E pensare che pure le frasche d'edera avevo tagliato da offrire agli altri per addobbare il cappello, perché così avevo capito, male ovviamente. E ti sotterrersti dalla vergogna per aver sbagliato, prenderesti in quel momento i tuoi testicoli e....zac! ....ai porci. Ma non è finita, perché la domenica degli Amici, tanto importante, tanto attesa, altre due grandi umiliazioni mi ha regalto. A me personalmente, sia inteso, a me che chiacchiero tanto, predico e sentenzio, almeno due peccati, si due peccati, secondo la dottrina cattolica, uno mortale l'altro veniale. Mortale è stato, il grande peccato, mio, solo mio, di aver lasciato la Congrega per mezzora al tavoolo lì a Serrault, per una sigaretta di cinque minuti, in realtà duratà mezzora. Quali grandi discorsi, alle tre del pomeriggio della Domenica degli Amici, io e Mazzinga, dovevamo fare, dovevamo rivoluzianare il mondo, volevamo cambiare l'Italia, grande filosofia!!! Tutte cazzate, tutte seghe mentali sperimentate e risperimentate in un quasi trentennio di toppe "creative". Mortale è stato il peccato, di aver lasciato 13/14esimi della Congrega nel panico più assoluto, con la suoneria "muta" del mio cellulare, che pure isterico squillava silenziosamente nella mia tasca. La Congrega, caro Roberto de Ciarill, non si lascia mai, la Congrega è sopra ogni cosa e viene prima di tutto, era pure la sua festa, non la tua, era la festa della Congrega, eppure tu ti sei comportato male, hai pensato a te, male, male, male perdio-- E ti devi vergognore come un cane, caro Roberto de Ciarill, ti devi vergognare, quando, rientri baldanzoso, e tra occhiataccie e cori di scherno, ti meriti la "gogna" della Congraga. Devi stare zitto, non parlare più, perché l'hai abbandonata, la Congrega, hai pensato per i cazzi tuoi, invece no, ricorda....prima la Congrega, la Congrega è sopratttutto, sopratutti. La Congrega è un entità superiore, superiore ai singoli, superiore al gruppo, superiore alla miriade di persone che stavano lì, a mangiare con noi, la Congrega è.....la Congrega. Veniale invece è stata la dimenticanza di Scemenell, il Capitano, quando si parte, ci si da una contata, si pensa ragionevolemente che tutti, nel bene o nel male, si siano organizzati, invece puo' acchedere che così non sia, e arrivi a casa di Lorenzo, telefoni al Capitano, e lui ti dice: " Oh Cazzone! dove stai, mi hai lasciato da Serrault!!!" Ma capite che è veniale il peccato, dovuto a sbadataggine o a superficialità, non c'è il dolo, piuttosto la buonafede, quella sì che c'è, nel pensare che ognuno si organizzi, per gli spostamenti, a piacimento e nelle modalità che ritiene opportune, certo che una telefonata prima, prima di andare da Lorenzo, al Capitano la potevo fare, ma è veniale, questo peccato è veniale. MEA CULPA, MEA CULPA, MEA GRANDISSIMA CULPA.... Per il resto è stata una Domenica degli Amici grandiosa, con un bel tempo, quasi primaverile, tanta gente per le vie della Città, col grande imbroglio della "presentazione" in piazza, di tutte, o quasi tutte le Congreghe. Una gran cazzata che, mi pare, era stata stigmatizzata dai nostri rappresentanti (Senello) in una riunione in Comune, e invece?! Zac! Il tranello, una trappola orchestrata nei minimi particolari. La Congrega era uscita baldanzosa dalla cantina di Lorenzo per avviarsi allegra e rumorosa giu' per il corso Serpente Aureo, seguita da uno stuolo di barcollanti fiancheggiatori. Entrando in piazza, ci è sembrata strana una cospicua e affollata concentrazione di popolo sotto le logge del Palazzo Comunale, strano che tutti ridacchiavano e si aprivano per farci strada verso l'arco centrale del Comune dove, l'orrenda visione di un tappetino rosso e di Luca Sestili col microfono si è aperta ai nostri occhi, facendoci percepire il dramma che da lì a poco si sarebbe consumato. Tra il fuggi fuggi generale, il Senello con piglio deciso ma con passo instabile dovuto ai fiumi dell'alcool, agguantava il microfono e improvvisava, biascicando, un saluto a tutti i presenti, togliendo in tal modo la congrega da una situazione imbarazzante. La formazione completa ieri messa in campo dalla Guazza è stata veramente al di sopra delle aspettative, certo si poteva fare meglio forse con qualche bicchiere in meno. Dalla Piazza la Congrega si è diretta verso Fia Fia, dove ha tenuto banco per una buona mezzora allietando gli astanti; il ritorno verso piazza dove ha intonato l'Aviron Bayonnaise e poi via, verso casa. Per strada la Congrega si è imbattuta nel primo cittadino, il sindaco di Offida, che bloccato è stato stordito con il cloroformio portato alla Tana del Lupo, ove è stato inscenato un tentativo di corruzione, vano, per la consegna delle chiavi di Giovedì Grasso. La serata è finita così tra bicchierini, e discorsi senza senso, mancano un paio di settimane e finirà tutto....

venerdì 25 gennaio 2013

ACQUISTATA NUOVA GRANCASSA

Nonostante la riunione e la chiacchierata di sabato scorso, in cui si è fatta presente la forte necessità di essere presenti alle uscite della Congrega, soprattutto alle percussioni ed in particolar modo alla grancassa, strumento fondamentale ed immancabile per tenere il ritmo, domenica , si è ripetuta, per l’ennesima volta l’assenza del Congregante Ciotti Simone, che nell’uscita del tardo pomeriggio ha abbandonato i suoi compagni. Reputando insostenibile tale situazione, su mia iniziativa, di Melly ed Erasmo, sentito anche Gianluca e il Dottore, si è deciso di accogliere la proposta di Sergio, quella cioè di acquistare, con il fondo cassa della Congrega, una nuova grancassa a disposizione di tutti. Come comunicatomi dall’Acciarri questa mattina, la nuova grancassa, ordinata in gran segreto lunedì, è stata consegnata dal corriere Bartolini. Essa sarà fin da subito e per domenica messa a disposizione di Giammarco, costretto a battere su un vero e proprio “bard de vernice” e sempre presente nonostante gli impegni. La grancassa è costata 120 Euri e servirà una volta per tutte a risolvere l’annoso problema della mancanza di impegno e dedizione del Ciotti, nonché la sua ingiustificata latitanza nelle uscite della Congrega. E’ un primo passo che serve da monito anche agli altri percussionisti, Maroni e Cimaroli, assenti anche loro domenica all’uscita. Saluti!

mercoledì 23 gennaio 2013

DOMENICA 27 GENNAIO LA GUAZZA SI APRE AGLI AMICI

Dopo la prima settimana di Carnevale, tradizionalmente votata ai festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, con le prime due sortite della Guazza, la seconda settimana sarà subito il momento della Domenica degli Amici. Tradizionalmente essa cade due settimane prima di Carnevale, ed è la giornata dedicata alla convivialità e all’amicizia. In passato, in questa giornata, non solo in Offida, ma in un po’ tutto l’entroterra ascolano si organizzavano pranzi e cene per stare insieme e fare baldoria. In verità fino ad una quindicina di anni fa, anche nel territorio Offidano, questa giornata era vissuta più in sordina, ed erano poche le congreghe che uscivano o, se lo facevano, passavano per la piazza per poi rifugiarsi in fondaci, cantine o cucinoni a mangiare salumi e ravioli e bere vino rosso. Sicuramente il Ciorpento è la Congrega che più di tutte ha vissuto nei lunghi decenni che hanno caratterizzato la sua storia, la Domenica degli Amici, con una certa sacralità facendone diventare un appuntamento immancabile e fondamentale nel calendario del Carnevale Offidano. Nel corso degli ultimi anni, con il proliferare di numerose altre Congreghe, compresa la gloriosissima Congrega della Guazza, la Domenica degli Amici è diventata quasi un secondo Martedì Grasso. La grande passione degli Offidani, l’euforia delle fanfare, e la particolare ritualità di questa giornata sono fattori che hanno catalizzato la forte presenza di forestieri, non solo dai territori limitrofi, ma anche da fuori provincia, se non, in alcuni casi da fuori regione. Per noi Congreganti, questa particolare domenica rappresenta l’unica giornata di apertura verso l’esterno, l’unico momento in cui la Guazza accoglie i suoi numerosi ed affezionati sostenitori e fiancheggiatori. Credo, per chi la vive dall’esterno, che sia una delle poche occasioni per percepire la stessa intimità e passione che abbiamo noi adepti della Congrega Verde. Per questo, il nostro pranzo da Serrault di domenica prossima è considerato un appuntamento irrinunciabile, con prenotazioni prese con larghissimo anticipo già mesi prima. Il programma della giornata, sarà quello segnato dalla oramai dalla consuetudine, apertura alle 12.30 del Gonfalone della Congrega al Bar Ciotti, entrata trionfale da Serrault, cibo e vino in abbondanza, balli e canti sfrenati prima dell’entrata in piazza, verosimilmente tra le 18.00 e le 19.00 di sera. Tutti pronti allora per Domenica 27 Gennaio, La Congrega si apre agli Amici.

venerdì 18 gennaio 2013

MANNAGGIA A SANT'ANTONIO E AL MALESSERE DI MELLY

Per chi non lo conoscesse, il nostro Melly, all’anagrafe Marco Vagnoni, è componente e Congregante importantissimo del nostro sodalizio. Di indole paciosa, Melly è l’amico che tutti vorrebbero avere, capace di grandi slanci di generosità egli è sempre disponibile con il prossimo. Conviviale, estroverso, tiene in modo maniacale alla “Grandeur” della Guazza. E’ grazie a lui, al suo impegno, alla sua incondizionata dedizione alla causa, che quest’anno siamo riusciti a farci le divise nuove dismettendo quella che otto anni fa doveva essere una vestizione provvisoria riuscita all’ultimo momento e fatta alla meglio. Ora Melly è un uomo di quasi trentanni, alto e di bell’aspetto, dalla carnagione olivastra e dai tratti somatici mediterranei, capelli rasati a zero a nascondere una calvizie incipiente e prematura. Il suo drastico dimagrimento negli ultimi anni lo hanno reso molto fascinoso e le sue orecchie sono bucate da numerosi orecchini. In verità Melly non è stato sempre così. Molto più grosso dei suoi coetanei, veniva chiamato da bambino “il gigante buono” dai suoi compagni alle elementari, proprio per l’aspetto imponente ed il carattere pacifico. Il suo fisico a quel tempo, a limite dell’obesità, lo rendeva lento nei movimenti ed impacciato. Mangiatore insaziabile di merendine e caramelle fu ironicamente “battezzato” a quattordici anni, da Adriano de Fiore, dopo una delle sue folgoranti intuizioni, il “Gabibbo” Insomma, un po’ zingaro, un po’ pirata il nostro Melly è quello che nel nostro gruppo suona il trombone, sia inteso, no quello a pistoni che suono io, quello a tiro, cioè quello con la coulisse molto più difficile per via delle posizioni millimetriche che si devono studiare e del buon orecchio che si deve avere. E’ pur vero che suonare uno strumento così particolare, comporta una mimica nella gestualità che è un tutt’uno con la musica. Un trombonista (si dice così!?) deve possedere fisicamente, quasi fosse una focosa amante, il suo strumento musicale, esso non deve solo avere un’affinità fisica con il suo strumento, ma lo deve estendere o richiudere , ritmicamente, quasi fosse davvero per il musicista un amplesso. Va da se che suonare il trombone a “coulisse” non è da tutti, specie per uno che viene chiamato “Gabibbo”. Eppure Melly, con infinita pazienza, e quasi da autodidatta, ha fatto suo oramai questo strumento, lo possiede, nel senso sopra descritto, ne è schiavo e padrone, figlio e padre, amico e nemico. Riesce ad essere protagonista e, posso dire senza ombra di dubbio a nome anche degli altri ragazzi, che oramai Melly ed il suo trombone sono elementi indispensabili per la Guazza, non se ne potrebbe fare a meno, sarebbe una Congrega Zoppa. E’ indubbio che la trasformazione da “Gabibbo” a Leader indiscusso della Guazza, sia avvenuta grazie alla sua passione per la musica e nella fattispecie all’amore che lui ha per la coulisse, il suo cambiamento fisico e caratteriale dipende certamente da questo.
Ora, ieri sera, Sant’Antonio, il nostro eroe ha commesso il più banale degli errori, come un pivello alle prime armi, si è fatto prendere dall’euforia. Appese le nuovissime bandiere presso la Tana del Lupo, a segnalare in centro storico la presenza della Guazza, si è abbandonato alla follia del primo giorno di carnevale, rapito dal turbinio della musica e dall’entusiasmo degli altri congreganti. Una degenerazione alcoolica che ha portato il Melly, a fine serata, a regalarci un’immagine pietosa del suo stato psicofisico. All’ora del caffè seduto da solo sulla panca di legno appoggiando il gomito destro del tavolino, si teneva il capo pesante nella mano con lo sguardo perso a fissare un punto inesistente nel pavimento. Sembrava un moderno Beato Bernardo (senza barba), rappresentato in penitente contemplazione dall’iconografia cattolica, proprio in tale atteggiamento. Alle mie sollecitazioni ad alzarsi, Melly ha risposto con frasi sconclusionate e senza senso, manifestando al tempo stesso un profondo stato di malessere, lo stesso stato che tutti conosciamo quando la “toppa” passa allo stato che noi Carnevalieri definiamo “MORTALIS”. Per il resto la prima uscita è stata regolare, faceva molto freddo ma tutto è andato per il verso giusto. In verità la sortita è avvenuta molto in ritardo rispetto a quanto preventivato, colpa di Sabbiò il quale, snobbato ingiustamente nella nostra Congrega, ha ottenuto ieri la grande consacrazione suonando Sant’Antonio con la truppa di Mauro Recchi (Zambò), sicuramente uno dei più virtuosi se non il migliore bombardino di Offida. A Zambò va tutto il merito di aver scoperto e soprattutto capito questo talento alla grancassa, evidentemente solo con musici di altissimo livello il nostro Sabbià esprime il meglio di se, dovremmo pertanto incitarlo a congregarsi con qualcuno a suo livello.
Detto ciò dopo un paio di aperitivi al dopolavoro e al bar de Fià Fià, la Congrega si è ritirata alla Tana del Lupo, dove Giammy ci ha deliziato con prelibate pietanze a base di stoccafisso, il tutto innaffiato dal buon vino della tenuta di Spene’ll, nuovo adepto e certamente futuro Congregante, visto il suo entusiasmo ed impegno per la Guazza. Gli innumerevoli brindisi hanno fatto il resto, la situazione, come spesso succede è degenerata in una volgarissima rissa e qualcuno ha rischiato di farsi male seriamente. Tanta euforia insomma, intorno al malessere del povero Melly, il primo “caduto” della Guazza nell’edizione del Carnevale del 2013. Povero Melly, chissà oggi che mal di testa che avrà…….

venerdì 11 gennaio 2013

IL “LA(E)BBRO” STA DOVE MENO TE LO ASPETTI

Anni fa ad un grassottello bambino dai capelli rossi e dal viso cruscato da lentiggini, che si domandava cosa fosse, sua nonna Ciola, con competenza enciclopedica e con tono accademico rispose; “Il LEBBRO, è una specie di CONELLO”. Ora, credo quel bambino, oggi oramai trentenne, ancora non sappia cosa sia il “LEBBRO” e che questo dubbio amletico lo accompagni vita natural durante per il resto dei suoi giorni. Per sciogliere l’arcano e per venire in aiuto a questo nostro amico, tra l’altro congregante, riporto la definizione che l’onnisciente Wikipedia da del lebbro, che in italiano si chiama in realtà lepre: Lepus (Linnaeus, 1758) è un genere di mammiferi lagomorfi appartenente alla famiglia dei Leporidi, della quale costituisce il genere più numeroso e rappresentato nel mondo.Le lepri sono abbastanza simili ai conigli, Leporidi appartenenti a diversi generi di cui i più rappresentativi sono Oryctolagus e Sylvilagus, tuttavia hanno alcuni caratteri morfologici e etologici che le distinguono nettamente dal resto della famiglia. Sotto l'aspetto morfologico, le lepri hanno in generale orecchie più lunghe del capo e occhi proporzionalmente più grandi, sono di maggiori dimensioni (piede lungo più di 9 cm) e le estremità delle orecchie sono in genere più scure. A differenza dei conigli, i neonati delle lepri sono piuttosto precoci: nascono già con gli occhi aperti, il corpo è già rivestito da una pelliccia e sono in grado di muoversi autonomamente. Sotto l'aspetto etologico, le lepri sono animali solitari (vivono al più in coppia), non costruiscono tane sotterranee ma sfruttano depressioni del terreno o protezioni naturali preesistenti fra la vegetazione. Sono più sensibili dei conigli alla frammentazione del territorio. Nessuna specie di lepre è mai stata addomesticata: l'animale conosciuto come "lepre belga", in realtà, è una razza di coniglio selezionata per assomigliare superficialmente a una lepre. Questa introduzione è utile anche a capire come questo animale, tra l’altro succulento in umido con le tagliatelle ed ottimo in salmì, sia così radicato nell’immaginario collettivo della gente del nostro territorio tanto da essere utilizzato in un detto popolare di larghissimo uso : “IL LEBBRO STA DOVE MENO LU SPIETT” questo per parafrasare che le sorprese della vita, belle o brutte, possono capitarti all’improvviso, in maniera inaspettata. Nella realtà e per esperienza personale, è proprio vero che IL LEBBRO sta dove meno te lo aspetti, avendone avuto riprova giusto qualche settimana fa, quando per smaltire la mangiata della sera prima, mi accingevo a fare una corsetta moooolto lenta sulla strada Appignanese, quella che collega in sostanza lo spaccio de F’mera a li Chiarì di Castel di Lama. Ebbene, tutto sudato ed ansimante, immerso nei colori autunnali e nel silenzio placido che ogni domenica mattina avvolge la campagna picena, improvvisamente, scoprendo la curva, ecco che maestoso compare dalla scarpata zompettando verso il centro della careggiatta un magnifico esemplare di LEBBRO. Per niente impaurito si ferma proprio sulla striscia bianca che divide le due corsie, drizza le orecchie e prende fissarmi con i suoi grandi occhi scuri ed umidi. Mi è sembrato che quei pochi secondi non finissero mai, un’animale maestoso cari amici un momento magico. Poi, tranquillo, come era apparso, sempre saltellando scompare sotto la strada e riprende veloce la sua corsa attraverso i filari di una vigna colorata di rosso e di giallo. Io interdetto e basito, rimango paralizzato e lo seguo con lo sguardo da lontano perdersi nella campagna. Improvvisamente cinque segugi irruenti irrompono dalla stessa scarpata latrando e cercando come impazziti sull’asfalto la traccia odorosa del LEBBRO. Cinque cani che, presi dall’euforia, manco si accorgono della mia presenza, cioè non mi hanno cagato manco per il cazzo; tant vot li cà pare stup’t! Ed eccoli fiondarsi giù per la vigna alla caccia della loro povera preda. Ricomincio a correre un po’ frastornato e la fatica presto prevale sul pensiero che quel bell’incontro mi aveva lasciato. Arrivo già esausto a Villa Chiarini sentendo ancora da lontano i latrato dei segugi, giro per tornare indietro quando echeggiano quattro botte fatto bene di un paio di doppiette. Chissà quant sarà bon le tajatell che lu lebbr! Tornando a questioni di congrega, ieri sera ci sono state le prove, che abbiamo intensificato vista l’imminente apertura, la prossima settimana, del Carnevale Offidano. Sono state prove molto dure, difficili, con la presenza tardiva del maestro Acciarri, senza di lui è evidente che siamo fottuti. Dipende evidentemente dalla mia personale difficoltà a reggere con la tromba il peso degli altri strumenti, dal povero Erasmo che nonostante l’impegno non riesce ad andare a tempo con quel cazzo di giro blues. In quattro mesi di costanti sacrifici viene fuori tutta la nostra mediocrità ed è evidente che senza l’apporto decisivo di Sergio e dei fratelli Oddi, tutti gli sforzi fatti ad oggi potrebbero esser vanificati. In ogni caso andiamo avanti, che vogliamo fare?! Si va sempre avanti! E comunque non tutti i mali vengono per nuocere, ieri sera in tre ore di prove, in cui abbiamo massacrato le nostre labbra, almeno abbiamo scoperto un nuovo metodo che rivoluzionerà la chirurgia estetica, e che farà contente tante donne, compresa la bella NINA MORIC, che in copertina omaggia questo post. Altro che iniezioni di botox sulla bocca care signore, per essere più belle e sensuali, compratevi una tromba e suonatela per tre ore!!! E’ vero, come recita il detto: “IL LABBRO STA DOVE MENO TE LO ASPETTI”.

giovedì 10 gennaio 2013

CRONOPROGRAMMA CARNEVALE STORICO DI OFFIDA EDIZIONE 2013 DIRETTIVE ORGANIZZATIVE

Ai Congreganti della Guazza, Sentito il Consiglio della Congrega et eziem approvate le direttive organizzative della Guazza per l’edizione 2013 del Carnevale Storico di Offida, si istituiscono le seguenti Uscite Ufficiali: 1) GIOVEDI’ 17 GENNAIO SANT’ANTONIO ABATE “LA GRANDE OUVERTURE” CENA A BASE DI STOCCAFISSO ALLA TANA DEL LUPO; 2) DOMENICA 20 GENNAIO SANT’ANTONIO ABATE ABBUFFATA DI STOCCAFISSO ALLA CASA DEL POPOLO CON IL NUOVO PRESIDENTISSIMO GIANLUCA COLLETTA DETTO SCEMENELLA 3) DOMENICA 27 GENNAIO DEGLI AMICI, APERTURA DEL GONFALONE, PRANZO CON GLI AMICI DELLA CONGREGA PRESSO IL RISTORANTE DE SERRAULT ED ENTRATA IN POMPA MAGNA IN PIAZZA ALLE ORE 18.00 4) DOMENICA 3 FEBBRAIO DEI PARENTI USCITA POMERIDIANA DA DEFINIRE 5) GIOVEDI’ GRASSO 7 FEBBRAIO USCITA SERALE, CENA PRESSO IL CONGREGANTE CIMAROLI 6) DOMENICA DI CARNEVALE 10 FEBBRAIO USCITA POMERIDIANA DA DEFINIRE 7) LUNEDI GRASSO 11 FEBBRAIO CENA DA USTì, VEGLIONE DELLE CONGREGHE AL TEATRO SERPENTE AUREO 8) MARTEDI GRASSO 12 FEBBRAIO – TANA DEL LUPO-USCITA IN PIAZZA E TAPPE –V’LURD VENERDI GRASSO 8 FEBBRAIO “BOV FINT” LA CONGREGA E’ DORMIENTE. Le Uscite in Pompa Magna sono quelle indicate in grassetto, sono le più importanti, in queste date è fondamentale la presenza di tutti i Congreganti e degli Allievi Congreganti. L’Alta Uniforme è prevista per tutti i Congreganti nelle giornate di Domenica degli Amici Domenica dei Parenti Giovedì Grasso Domenica Di Carnevale Lunedì Grasso Il Martedì Grasso, giorno dei V’lurd i Congreganti vestiranno con la divisa ufficiale del Carnevale Offidano: lu Guazzarò, di colore bianco con finiture verde/nero e disegni o decorazioni a piacimento, che richiamano però la simbologia e l’araldica della Congrega. La Congrega approverà entro Sant’Antonio Abate, lo STATUTO, che disciplina, l’acquisizione dello Status di Congregante, l’organizzazione e la Gerarchia et eziem le modalità di Governo della stessa. Tutto ciò si porta conoscenza ai Congreganti della Guazza. Offida, addì 02 Gennaio 2013 Il Capitano della Congrega Gianluca Colletta detto Scemenell Il Gonfaloniere Roberto Croci detto Dottore