giovedì 2 marzo 2017

SECONDO DECIMA BACCHANALIA SI CHIUDE IL CARNEVALE DELLA MISERICORDIA

Con la chiusura della Porta Santa  alla Tana del Lupo allo scoccare della mezzanotte di Martedì Grasso, si è conclusa il dodicesimo dei funambolici "Carnasciali" della Congrega. A nulla sono valse le vibranti proteste dell'amico Luca, allontanato con la forza da due responsabili della security tra urla disperate e pianti isterici. A tal proposito i forestieri dovrebbero imparare che a mezzanotte di Martedì, Carn'val è F’nit e  non si fa baldoria  dato che si entra in quaresima con la giornata delle Ceneri!!!!


Dalla Domenica del Amici è stato un crescendo di esaltazione, un turbinio alcoolico continuo che, come tradizione, ha avuto il suo apice nella settimana "Santa", a partire da Giovedì Grasso dal momento della Consegna delle Chiavi meritatissime dagli Scozzesi. Considerando che fino ad un paio di anni fa si vantavano di essere veri Scozzesi solo perché sotto il kilt non avevano le mutande direi che con le cornamuse c’ è stato un bel salto di qualità ! Quello nostro invece è stato un Giovedì Grasso senza eccessi, uscita verso le 23 la Congrega ha girovagato fino all'una di notte per poi sciogliersi e dileguarsi in ordine sparso tra gli ebbri Carnevalieri.

Dopo il Bove e il sabato pomeriggio passato al Carnevale dei Bimbi al Circolo Elio Fabrizi, la Domenica, inizialmente allegra, conviviale ed euforica,  rischiava di trasformarsi in un  tragico evento luttuoso perche’ il Gonfaloniere, il nostro caro Dottore,  ingurgitando un bicchierino di mistrà in un sol sorso è entrato in crisi respiratoria. Si è scatenato il panico con urla disperate, perché il Dottore non ridava “lu fiat”. Dopo due minuti interminabili in cui  il nostro amico non respirava  e mentre il suo viso da paonazzo diventava viola, solo un'energica manovra antiocclusiva del risoluto Capitano di Congrega ha fatto evitare il peggio con buona pace di tutti i presenti  i quali già discutevano se fare “ lu cuscin” o “la curon”. Chiaro che il Dottore non ha toccato piu' un bicchiere di alcool nel resto del pomeriggio e nella serata, già ubriaco comunque dopo la passatella, magistralmente spiegataci dal grande Leonida.


Il pomeriggio è passato poi tra sbicchierate e passatelle prima degli ormai tradizionali fuochi di artificio dell'Immortale Congrega del Ciorpento che proprio quest'anno festeggiava il Settantesimo dalla Fondazione. Dopo l'erculeo guizzo, balenante lignea virilità, c'è  stata la fantasmagorica e chiassosa sfilata  della Congreghe per la Piazza, tutte insieme, come succede da alcuni anni.

Il Lunedì sera la Congrega si è ritrovata da “Ustì” per l’ultima “frugale”  cena di questo Carnevale, in compagnia dei Tirolesi con cui si è sbicchierato, brindato e suonato insieme  una gagliarda “C’est si bon!” con l’amico Carlo Ciabattoni,. L’entrata a Teatro gagliarda e spavalda, con il saluto dell’istrionico Senellissimo tradotto in perfetto tedesco dal cugino Karl Heinz, figlio di immigrati Offidani, pittore edile in Wurzburg città extracircondariale dell’Alta Baviera, che è tornato appositamente dalla Germania per incontrare il suo idolo, il presentatore  Luca Sestili.



Il Martedì Grasso  la Congrega si è posizionata sotto la loggetta della Madonna dell’Addolorata, distribuendo vino e panini con la porchetta, rinnovando la tradizione dei primi anni di attività e rallegrando fino alle 16.00 la Piazza con musica e sketch comici. Poi l’ultimo maledetto  caffè del marinaio alla Tana del Lupo, l’ultima sfilata prima dei V’lurd, l’ultimo giro del centro ad accompagnare il fuoco sacro e rigeneratore che esalta in quell’ultima ora di Carnevale la frenesia alcolica delle maschere danzanti. Mentre la “Paloma” riempie dagli altoparlanti la Piazza ci si allontana a malincuore e  barcollanti da quella bolgia, ci si volta  quasi ad ogni passo a lanciare un ultimo sguardo a Carnevale, quasi a voler conservare nonostante la sbronza un’ultima immagine di questo ennesimo, eterno e meraviglioso spettacolo di cui noi siamo parte inscindibile.