giovedì 25 gennaio 2018

La Domenica degli Amici della Guazza

La Domenica degli Amici, rappresenta per in Carnevalieri Offidani uno degli appuntamenti immancabili e piu' esaltanti del periodo carnevalesco, ci si avvicina febbrilmente alla settimana clou quella che va da Giovedì  a Martedì Grasso  ed è caratterizzata oggigiorno da un incredibile bagno di folla che coinvolge l'hinterland e sta travalicando i confini regionali. In realtà il boom di questa giornata  di allegra follia, preludio al Carnevale vero e proprio, si è avuta negli ultimi quindici anni, essa precedentemente era ad appannaggio dei soli Offidani e vissuta per lo piu' dalla Congrega del Ciorpento e da pochi altri gruppi di amici che si ritrovavano insieme in ristoranti e cantine a sbevazzare allegramente a pranzo,  per poi continuare nei  bar nel pomeriggio fino alla sera quando, nelle vie  allora semideserte del centro,  si potevano incontrare barcollanti e sparuti figuri che cercavano, ebbri di vino, di ritrovar casa  o di infilare vanamente per buone mezzore le chiavi della macchina nel cruscotto.
Solo dagli anni duemila si è avuta l'esplosione di questa manifestazione, con la nascita di nuove Congreghe e il passaparola  nei paesi limitrofi. Pionieri e promotori di questa rivoluzione sono state la Gabbia, gli Orsi, l'innominabile congrega della P'tona, noi, le Rondinelle e via discorrendo.
Nella Domenica degli Amici, la Congrega della Guazza (similmente agli altri gruppi e congregazioni), segue rigidi rituali  che si sono consolidati negli usi e costumi, esse si ripetono ogni anno in questa significativa giornata, e sono di seguito descritti.


LA VESTIZIONE DEL GONFALONE E LU SDEJU' DELL'AMICIZIA
Appuntamento è verso le 11.00 del Mattino a casa del Senello, ove viene apparecchiata una adeguata colazione a base di salumi, salsicce, formaggi, pallette fritte. Non mancano "sfrappe" e ravioli, tradizionali nel periodo carnevalesco, si "annaffia" questo frugale "sdeju'" con diverse bottiglie di passerina spumantizzata e nel mentre si procede alla vestizione del Gonfalone. In altre parole si montano i tubi, si sistema con cura il drappo che rappresenta la sacra " Cucciola"; il drappo si piega e a meta' e lo si fissa con due mollette all'asta orizzontale del gonfalone, di modo che rimane chiuso. Altra peculiarità è quella di addobbare la stessa asta che sorregge il drappo e la punta del palo del gonfalone con frasche di edera (Hedera Helix), raccolta all'alba  sui pioppi inguazzati del fiume Tesino. L'edera ha per la Congrega un grande valore esoterico in altri specifici e segreti rituali iniziatici, è pianta consacrata a Dioniso (Bacco) e anticamente è documentato che era costume dei  carnevalieri offidani, il giorno di martedì grasso', tingersi la faccia di cenere e cingersi il capo con corone di edera, indossando lu "uazzarò" (sorta di lungo camice che i contadini usavano per proteggersi nei lavori in campagna appunto dalla guazza).

LA SFILATA E L'APERTURA RITUALE DEL GONFALONE
Verso mezz'ora dopo mezzogiorno, qualche minuto prima per la verità, la Congrega sfila suonando lungo le vie del quartiere, attraversandolo per tutta la sua lunghezza. E' la sfilata con il Gonfalone chiuso, che termina al Bar Ciotti, dove si  raggiunge il terrazzo e dove il Capitano della Congrega, con voce altisonante pronuncia la seguente formula: "Fluminis et Ruris Ophidae Grex Est!", il Popolo risponde urlando: "La Guazza!!!" e al rullo di tamburi  viene esposto finalmente il Gonfalone, esso rimarrà aperto fino a Martedì Grasso quando finito il giro dei  Vlurd, verra' prontamente richiuso dal Capitano e portato chiuso, per l'ultima volta, a Wolfsshanze.


IL PRANZO DEGLI AMICI ALLA CASA DEL POPOLO
Dopo altri innumerevoli brindisi, la Congrega entra in pompa magna alla CDP (Casa del Popolo) dove è ad aspettarla i fortunati commensali. Peculiarità è il numero dei partecipanti a questo fantasmagorico pranzo, sempre 110  persone (compresi i congregati). Sono ormai fiancheggiatori ed Amici consolidati, alcuni ci seguono dalla Fondazione e non si perderebbero questa giornata per nessuna cosa al mondo. Il diritto di partecipazione si acquisisce su un invito di un Congregato e il posto assegnato vale per sempre, vita natural durante, tuttavia la mancata partecipazione in un anno fa perdere il diritto di partecipare in futuro a questo singolare simposio. In sostanza è difficile entrare, facile uscire, quasi impossibile rientrare, è per questo che molti partecipanti si tengono "a caro" questo prestigioso posto e chi fiancheggia la Congrega lo fa con grande spirito di simpatia e diciamo pure "appartenenza".

Altro momento classicissimo è, quando gli spiriti sono abbastanza caldi, cantare "Catarenella" canzone "ruralpopolare" incentrata sulla volgare e sboccata allusività sessuale (peculiarità spesso in voga tra i congregati). La canzonetta, magistralmente condotta dal Senellissimo e interpretata da lu "Pavo'" ha trovato per anni l'allegra complicità e partecipazione della nostra "Nonna Caterina" energica, benche' ottuagenaria, sostenitrice della Guazza. Adesso si sceglie  la figura di "Catarenella" tra le "pornostar" presenti al pranzo. Infine altri due "must" sono la tragicomica "lotteria" della Guazza con l'ambito "pr'sutt" come primo premio  e la "ricciolina" che viene cantata da tutti i presenti a squarcia gola, poi bicchierini a fiumi, canti, balli e ancora bicchierini.

Quello che succede poi dopo il pranzo è un mistero, non credo ci siano riti o peculiarità da raccontare o per lo meno non ricordo......

Buona Domenica degli  Amici....Amici!!!

mercoledì 17 gennaio 2018

IL CONCLAVE E GLI ALTRI USI E COSTUMI DELLA CONGREGA DELLA GUAZZA NEL GIORNO DI SANT'ANTONIO

Nel  giorno di Sant’Antonio  vi sono diversi  rituali ormai consolidati negli usi e costumi della Congrega, benche’ non presenti negli Statuti che regolano il governo della stessa.
Peculiare istituto giuridico-decisionale è il Conclave che si tiene nella tarda serata di questa giornata di apertura del Carnevale.  Di norma verso le undici e mezza, mezzanotte il  Capitano della Congrega, proclama l’extra omnes, un ordine che, come nei conclavi vaticani, obbliga agli “estranei” ad uscire fuori dalla sede “Wolfsshanze” . Il Conclave decide sull’eventuale accettazione di un aspirante congregato a diventare  “Apprendista” o, in alternativa,  ad investire un “Apprendista”  in  “Congregato” dopo almeno un anno di tirocinio. La votazione avviene a scrutinio segreto e partecipano tutti i Congregati presenti, il voto di ammissione o meno viene preso a maggioranza. 

L’accettazione del nuovo “Apprendista” avviene con una semplice comunicazione all’interessato, il quale però dovra’ indicare tra i congregati un  “Padrino” o “Compare” che lo accompagnerà nel percorso iniziatico di un anno intero. L’investitura a Congregato avviene invece con un particolare cerimoniale dove  l’iniziato deve pronunciare una specifica formula e sottoporsi ad altre prove segrete che in questa sede non possono essere riportate.

Importante e tradizionale è il menu della Cena di Sant’Antonio, la prima cena ufficiale della Congrega in ogni Carnevale, quella di apertura. Tutto a base di stoccafisso. Il menu puo’ variare tuttavia ha due capisaldi irrinunciabili e storici. La “spianatora” di polenta con sugo di stoccafisso da mangiare tutti insieme e lo stoccafisso in salsa. La polenta, cibo povero e largamente diffuso nelle nostre campagne rappresenta le nostre origini rurali, mangiarla insieme sulla spianatora ognuno con i suo personale cucchiaio di legno  ha un grande valore simbolico, quello di uguaglianza,  fratellanza e di unione tra tutti i Congregati.



Un'altra peculiarità di questa giornata è che i Congregati indossano il tradizionale “Uazzarò” Offidano, con i colori della congre. Sant’Antonio e Martedì grasso, l’apertura e la chiusura del Carnevale Storico, sono gli unici giorni in cui si indossa lu “Uazzarò”.