Con
la chiusura della Porta Santa alla Tana del Lupo allo scoccare della
mezzanotte di Martedì Grasso, si è conclusa il dodicesimo dei funambolici
"Carnasciali" della Congrega. A nulla sono valse le vibranti proteste
dell'amico Luca, allontanato con la forza da due responsabili della security
tra urla disperate e pianti isterici. A tal proposito i forestieri dovrebbero
imparare che a mezzanotte di Martedì, Carn'val è F’nit e non si fa
baldoria dato che si entra in quaresima
con la giornata delle Ceneri!!!!
Dalla
Domenica del Amici è stato un crescendo di esaltazione, un turbinio
alcoolico continuo che, come tradizione, ha avuto il suo apice nella settimana
"Santa", a partire da Giovedì Grasso dal momento della Consegna delle
Chiavi meritatissime dagli Scozzesi. Considerando che fino ad un paio di anni
fa si vantavano di essere veri Scozzesi solo perché sotto il kilt non
avevano le mutande direi che con le cornamuse c’ è stato un bel salto di
qualità ! Quello nostro invece è stato un Giovedì Grasso senza eccessi, uscita verso
le 23 la Congrega ha girovagato fino all'una di notte per poi sciogliersi e
dileguarsi in ordine sparso tra gli ebbri Carnevalieri.
Dopo
il Bove e il sabato pomeriggio passato al Carnevale dei Bimbi al Circolo Elio
Fabrizi, la Domenica, inizialmente allegra, conviviale ed
euforica, rischiava di trasformarsi in un tragico evento luttuoso perche’ il
Gonfaloniere, il nostro caro Dottore, ingurgitando un bicchierino di
mistrà in un sol sorso è entrato in crisi respiratoria. Si è scatenato il
panico con urla disperate, perché il Dottore non ridava “lu fiat”. Dopo due
minuti interminabili in cui il nostro amico non respirava e mentre il suo viso da paonazzo diventava
viola, solo un'energica manovra antiocclusiva del risoluto Capitano di Congrega
ha fatto evitare il peggio con buona pace di tutti i presenti i quali già
discutevano se fare “ lu cuscin” o “la curon”. Chiaro che il Dottore non
ha toccato piu' un bicchiere di alcool nel resto del pomeriggio e nella serata,
già ubriaco comunque dopo la passatella, magistralmente spiegataci dal grande
Leonida.
Il
pomeriggio è passato poi tra sbicchierate e passatelle prima degli ormai
tradizionali fuochi di artificio dell'Immortale Congrega del Ciorpento che
proprio quest'anno festeggiava il Settantesimo dalla Fondazione. Dopo l'erculeo
guizzo, balenante lignea virilità, c'è stata la fantasmagorica e
chiassosa sfilata della Congreghe per la Piazza, tutte insieme, come
succede da alcuni anni.
Il
Lunedì sera la Congrega si è ritrovata da “Ustì” per l’ultima “frugale” cena di questo Carnevale, in compagnia dei
Tirolesi con cui si è sbicchierato, brindato e suonato insieme una gagliarda “C’est si bon!” con l’amico
Carlo Ciabattoni,. L’entrata a Teatro gagliarda e spavalda, con il saluto dell’istrionico
Senellissimo tradotto in perfetto tedesco dal cugino Karl Heinz, figlio di
immigrati Offidani, pittore edile in Wurzburg città extracircondariale dell’Alta
Baviera, che è tornato appositamente dalla Germania per incontrare il suo idolo,
il presentatore Luca Sestili.
Il
Martedì Grasso la Congrega si è
posizionata sotto la loggetta della Madonna dell’Addolorata, distribuendo vino
e panini con la porchetta, rinnovando la tradizione dei primi anni di attività
e rallegrando fino alle 16.00 la Piazza con musica e sketch comici. Poi l’ultimo
maledetto caffè del marinaio alla Tana
del Lupo, l’ultima sfilata prima dei V’lurd, l’ultimo giro del centro ad
accompagnare il fuoco sacro e rigeneratore che esalta in quell’ultima ora di Carnevale
la frenesia alcolica delle maschere danzanti. Mentre la “Paloma” riempie dagli
altoparlanti la Piazza ci si allontana a malincuore e barcollanti da quella bolgia, ci si volta quasi ad ogni passo a lanciare un ultimo
sguardo a Carnevale, quasi a voler conservare nonostante la sbronza un’ultima
immagine di questo ennesimo, eterno e meraviglioso spettacolo di cui noi siamo
parte inscindibile.
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