“Ma che me ne freg e
me!!! Ancor penzet a Carnval!!” Fino ad un paio di settimane fa così rispondevo
al Carnevaliere di turno in fibrillante attesa di questo Sant’Antonio 2019. Mi
pareva nei mesi e nelle settimane scorse che il Carnevale non solleticasse piu’
il mio entusiasmo, non si faceva evidente quella “tensione” emotiva che aveva persino
ripercussioni oniriche nelle ore di
riposo notturno . Tornando a casa la sera guardavo la tromba (impolverata)
sulla credenza supponendo che avesse tutti i tasti bloccati e quasi mi
infastidiva il solo pensiero di doverla torturare quest’anno per piu’ di un
mese e mezzo.
Mi sono preoccupato
anche per la mia salute e mi sono domandato spesso perché quest’anno il demone
del Carnevaliere non straripasse
prepotentemente nei miei umori proiettandomi già con l’immaginazione in quel
caleidoscopio di colori, maschere,
musiche e passioni che solo noi offidani
sappiamo interpretare cosi magistralmente. Ho dato alla fine la colpa all’età,
alla maturità faticosamente raggiunta dopo i 40 anni, in ritardo mi dicevo, ma
è venuta, per cui un uomo maturo, non puo’ che vivere il Carnevale in maniera
piu’ distaccata e magari piu’ da spettatore che da protagonista. Ero felice di
questa nuova sensazione!? Non so dirvi, era una cosa strana ne’ positiva ma
nemmeno negativa, fatto sta che vivevo questa attesa con placida indifferenza a tratti con indolenza.
E invece, manco per il caxxo!!!!!! Ho scoperto che il Carnevaliere ha un
interruttore che si apre e si accende da solo, esiste un momento preciso in cui
si entra in modalita ON e sei fottuto.
Se la sera prima non ti frega niente di Carnevale, ti svegli la mattina
seguente, ti alzi dal letto e cominci a fare il trenino da in giro per casa cantando
Brazil sotto gli occhi esterefatti di
tua moglie. Mandi vocali ai tuoi amici ogni tanto intonando le canzonette
tipiche di questo periodo di festa, inizi a favoleggiare sulle fregnacce che
potresti organizzare nel corso delle prossime settimane. Ti rendi conto poi che
le chat si intasano e tutti sono in modalità ON. Non si riesce a lavorare, si
pensa solo al grande divertimento, il demone si impossessa di te, e trascuri
famiglia, lavoro e impegni vari, guai poi a chi ti rompe i coglioni e ti
riporta ai doveri della vita quotidiana, diventi una bestia.
Ogni Carnevaliere ha poi
il suo demone personale come la nuvoletta di Fantozzi. Quello del
nostro corpulento Zipi, per esempio, non è mai satollo. Molto dipende dal timing
caratteriale del Carnevaliere, il suo demone puo’ sfociare in diverse forme di
disturbi comportamentali. Vi racconto il
seguente aneddoto, quest’anno ho voluto rispolverare il mio vecchio cappello da
Robin Hood una feluca verde che mi ha accompagnato per diversi carnevali, l’ho
fatta vedere a mio cugino e subito lui
ha pensato che doveva acquistare un copricapo degno del personaggio istrionico che si è costruito
in questi quattordici anni di Congrega. Le sue manie di grandezza, già evidenti
in età adolescenziale, mostrano oggi una
preoccupante megalomania. Il suo ego
smisurato lo porta a credere, specie nel
periodo carnevalesco di poter assurgere nel nostro sodalizio a quello che il compianto
Serenissimo rappresentava nel Ciorpento.
Così da un paio di anni si fa chiamare in giro
Senelissimo (superlativo poi del mio nomignolo il Senello), si firma nei
suoi improbabili e sconclusionati proclami con la sigla SGT, ovvero (mi perdoni il caro Marco da
lassu’) Senelissimo Gran Tropeo. La cosa folle di tutto questo è che
personalmente ho sentito diverse persone anche al di fuori della Congrega che
lo chiamano per l’appunto Senellissimo.
Tornando al cappello, visto che lui ne voleva uno adatto al
suo ruolo di leader e Primo Carnevaliere della Guazza, anche per percularlo,
gli ho proposto di acquistare un Corno Ducale come quello in uso ai Dogi
Veneziani, magari tempestato di smeraldi verdi. Non lo avessi mai detto, è
iniziata subito una frenetica ricerca su internet di possibili negozi che
potessero vendere l’ambito copricapo, nel frattempo lo incalzavo proponendogli
pero’ vesti adatte, preziose stoffe damascate, calzamaglie in seta, ricami
d’oro, scettri regali e sfarzosi accessori.
Il suo entusiasmo è pero stato frustrato dal fatto che non
esistono produzioni di Corni Ducali da Doge, questa cosa in un primo momento lo
ha demoralizzato, poi pero’ mi ha detto che avrebbe chiesto alla madre (mia
zia) di confezionargli lo splendido Corno
Dogale. E’ una sarta, ha pensato, deve saperlo fare per forza, che ci vuole!?
Io avevo i miei dubbi, una sarta non è
una cappellaia, ma per non innervosirlo
e farlo andare in escandescenza lo ho assecondato.
Per finire il racconto, il giorno dopo verso le due dopopranzo
mi telefona mia zia (sua madre), in lacrime, singhiozzando mi dice: “Ma che je
miss a ment a cugginet, che è sa storia del Corno Dogale!? E’ venut quaio’ casa
che velie’ che facie’ sa cuos!! Ma io facc
la sart nn sacc fa li cappieje….”
Io, cercando di calmarla gli ho spiegato che era una cosa per ridere,
per fare carnevale e gli domando che era
successo e per quale motivo stesse piangendo,
e lei: “eh! Ne lu sa com è fatt!? E’ comnciat a biastemà a vurlà com nu
matt che v’lie’ il Corno Dogale e ha cap’tat tutt la robb sopr lu tav’lì…piatt
becchier……” Insomma anche il demone del
Senellissimo, con le sue manie di grandezza è in modalità ON . La Quartodecima
Bacchanalia che inizia stasera si preannuncia per la Cvazza Corroborante,
Anestetizzante, Cauterizzante!!! STRAORDINARIO E SPENSIERATO CARNEVALE A TUTTI!!!
Offida,lì 17 Gennaio 2019 QUARTODECIMA BACCHANALIA
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