lunedì 4 febbraio 2013

I PARENTI SONO MEGLIO DEGLI AMICI....ALMENO PER LA GUAZZA

E così è passato l'ultimo week-end prima della settimana Santa di Carnevale, la fatidica Sei Giorni che consegnerà ai posteri l'edizione 2013 del Carnevale Storico Offidano. Un fine settimana, quello appena passato, ricco di appuntamenti che hanno segnato un impegnativo itinerario alcolico per gli amici della Guazza. Molto bello e commovente il ricordo che la Congrega del Ciorpento ha voluto tributare sabato scorso al Serenissimo Marco Mercolini Tinelli, "moderno" inventore del Carnevale Storico Offidano, uomo di ampia e profonda cultura il Serenissimo rappresenta per tutti noi appassionati e folli Carnevalieri, il Padre Spirituale. Debbo ammettere che per molti aspetti nella costruzione della nostra piccola e giovanissima Congrega, ci siamo ispirati al Ciorpento, in particolare nella nell'attenzione simbologia, nella ritualità delle uscite, nella solennità dei momenti più importanti. Da giovanissimo simpatizzante e fiancheggiatore ho avuto la fortuna di vivere, con molti amici oggi nella Guazza e proprio a Palazzo Mercolini, la vera essenza del Carnevale Offidano, il senso profondo della Congrega, come forza aggregante di valenza certo sociale, come vera e propria istituzione a guardia del folklore che caratterizza il nostro Carnevale. E così tra vecchie immagini, filmati tremolanti, pompose letture dei sonetti e degl aneddoti del Serenissimo, il pomeriggio, tra i numerosissimi Carnevalieri presenti in Vinea è trascorso lieto, ma non senza un velo di malinconia a ricordarci il Carnevale stesso ed i suoi eccessi la inevitabile caducità della vita. E comunque, addentanti un paio di panini con la porchetta e bevuti 3 o 4 bicchieri di vino, riportato il gonfalone della Guazza alla Tana del Lupo, ci siamo diretti verso Piazza, dove sotto le logge, la P'tona, offriva un ricchissimo aperitivo per festeggiare il loro primo decennale. Il rischio della purga, specie dopo l'affronto della Domenica degli Amici, quando la Guazza ha intonato ai rivali un coretto di scierno, era molto alto, tuttavia ci siamo ben guardati di mangiare o bere ciò che ci veniva offerto direttamente, preferendo attingere direttamente dai vassoi in cui tutti prendevano e bere vino da bottiglie stappate sotto i nostri occhi. Al di là di tutto, la tavola imbandita ed apparecchiata dalla P'tona era molto ricca ed abbondante, fiumi di vino (il terribile Lucifero de M'rell) hanno fatto bene il loro dovere se è vero che intronati e schiantati siamo ritornati alla chetichella e con vergogna alle nove a casa direttamente a dormire. Un augurio sincero, alla P'tona, di festeggiare altre decine e decine di decenni, consapevoli del fatto pero' che la Guazza incalza, e seppur più giovane di due anni resterà sempre lì ad alitare sul collo della tacchinella "spocciata" di Borgo Miriam. Nella giornata di Domenica (ieri), quella dei Parenti, la Congrega si è radunata presso la Tana del Lupo alle ore 17 e, dopo essersi scolata qualche bicchierino di vino, in pompa magna è entrata in una Piazza del Popolo deserta, la tappa è stata da Fià Fià, poi da Spazio Vino, per una merendina leggera leggera, a base di salami, prosciutto, panzetta ed arrosticini di Castrato. Grandi sbicchierate e grandi suonate, sembra che quando la Congrega è in intimità chiusa in se stessa, vi si generi in essa una spirale d'entusiasmo bacchico che si avvita in una sorta di rito sciamanico, inebriando i Congreganti. E' in quel momento che la Congrega diventa una entità unica e monolitica che prescinde le singole individualità. E' un gigante che, in tutta la sua maestosa solennità percorre le vie strette ed umide della città, facendo rimbombare i suoi passi in musica, in sottopassi oscuri in vicoli rigati da pisciate ancora fumanti. E' nell'applauso degli anziani della casa di riposo, per fortuna sordi e storditi dalla senilità, e nel sorriso di un bambino ancora incapace di discernere il melodioso equilibrio della musica, che la Congrega rafforza il suo spirito, si protrae verso l'eternità dello spazio e del tempo.

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